Credits

Grazie

Copyright © 2012 - 2015. È vietata la riproduzione totale o parziale dei contenuti presenti sul sito senza il consenso della Fonte.

La Galleria Inside - Testo di Paolo Beltramo

Vai a Coriano e lo sai. Lo sai già. Probabilmente ci vai per questo. Sai che lo incontrerai, che lui ci sarà, che lo sentirai, che –in qualche modo- sarà lì. Arrivi e vedi manifesti, vecchie bandiere, striscioni un po’ scoloriti, 58 dappertutto, vivi sensazioni, emozioni forti. Lui c’è. È nato lì, è cresciuto lì, ha finito lì, ma c’è, è presente. Anche se è lontano, sempre più lontano, là in cima, là in fondo, là chissà dove... Arrivi in piazza, la guardi, vedi la Chiesa, il monumento, ti ricordi quel giorno, giri la testa: ecco, il Museo è lì, sotto i portici.

Sei ancora fuori, ma ci sei già dentro, ti attrae, lo vuoi vedere. Entri, gira a destra, lascia perdere il negozio, ci passerai più tardi, alla fine. Sali le scale. Arrivi alle foto: son tante, son belle. C’è Marco, la sua carriera. Tutta. Poi entri. C’è un bambino in minimoto che ride, che corre, che sogna, che vince. È l’inizio, ma c’è tutto: la grinta, la voglia, la classe, il sorriso.

  Leggi tutto  

La tutina gialla della minimoto è lì, ti fa sorridere e insieme ti strappa una lacrima. Le corone d’alloro antiche, le coppe, i guanti, le tute: sempre più grandi, sempre più importanti, sempre più belle. Crescono come la cilindrata delle moto, il valore della sfida, l’importanza del sogno. Vai avanti, continui. Le moto, le tute, le coppe, le bottiglie di champagne, i cappellini, le carene. 125, europeo, mondiale, lacrime e gioia. Le prime vittorie, le delusioni, i mugugni e le risate. Poi la 250, le moto vere. Prima la sofferenza, il discredito, le difficoltà, la lotta, poi il campione, il mondiale, là in Malesia, sì proprio lì, sempre lì.

La forza di venirne fuori, di vincere, le coppe, i diplomi, le emozioni più grandi, più importanti. Cammini a piccoli passi senza sapere dove fermarti, dove guardare di più, senza capire quando l’emozione è più forte, dove c’è qualcosa che ti abbraccia, che ti prende. Poi capisci che quell’aura di forza e dolcezza, di determinazione e sorriso, di grinta e bontà è ovunque. Lo ricordi, lo vedi, lo senti.Lì dentro c’è Marco, c’è la sua storia che rivive nelle emozioni, anche nelle tue, che resuscita, lo senti, ti manca. Poi continui, guardi le auto, i rally, i kart, le discese su cuscinetti a rullo. C’è la moto che ti ricorda quella volta, l’unica, in Superbike, ad Imola, con l’Aprilia di Biaggi finita davanti a Biaggi. Arrivi alla MotoGP, vedi il box, la sua moto e allora chiudi gli occhi e ci sono il rumore, gli odori, vivi i colori, un vuoto, un rimpianto per la sua grinta, la sua classe, le sue pieghe, la certezza di quello che sarebbe stato. Poi anche tu vai avanti, giri, scendi le scale.

Ora c’è il negozio, ci sono le “Robe del Sic”. Un modo perché tu possa portarlo con te, su di te, appiccicato alla tua moto, sul tuo telefonino, in spiaggia. Un modo per dimostrare anche fuori che lui c’è. Ancora. Forse per sempre.

Poi esci, gira a destra, ancora a destra, scendi: là dietro vedi la sua terra: colline che scendono dolci, verde, sopra l’azzurro, in fondo il mare. Dolce, bello. A guardare il suo panorama, la sua terra c’è il monumento, i 58 secondi di fuoco che ogni domenica al tramonto incendiano l’aria. Esattamente nello stesso momento prende fuoco il cielo alle tue spalle, davanti sfumano i colori, il sole se ne va, diventa un ricordo. Come Marco.

La leggenda Marco Simoncelli
Fuori dal Museo
La roba del Sic
Lo Shop Online